4 marzo – Instagram
Martedì 4 marzo,
sul mio profilo Instagram,
alle 19,
racconto le cose che faccio in marzo.
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Martedì 4 marzo,
sul mio profilo Instagram,
alle 19,
racconto le cose che faccio in marzo.
Poi, nel 2015 , dentro un romanzo che si intitola Manuale pratico di giornalismo disinformato, ho raccontato che, c’erano le elezioni a Casalecchio, mi avevan suonato alla porta due ragazzi per convincermi ad andare a votare per il candidato del Partito Democratico e io gli avevo detto che c’era un requisito minimo, per ottenere il mio voto: non avere la faccia tosta di candidarsi. Uno che non si candida, potrei anche votarlo, gli avevo detto, uno che si candida no.
Ottava, brevissima uscita di State bene. Clic
Martedì 4 marzo, sul mio profilo Instagram, alle 19, racconto le cose che faccio in marzo.
C’è un tragico difetto nella nostra preziosa Costituzione, e non so come vi si possa rimediare. È questo: solo gli scoppiati vogliono candidarsi alla presidenza. Ed era così già alle superiori. Solo gli alunni più palesemente disturbati si proponevano per fare i rappresentanti di classe.
Kurt Vonnegut
Lo spettacolo non mi è dispiaciuto.
Lo spettacolo teatrale, nel senso.
Il primo tempo del Parma invece non mi è piaciuto tanto.
il resto è qui: Clic
E se non capite, peggio per me.
RAFFAELLO BALDINI
[Domani, a Firenze, alla Leopolda, Sala Bazlen, Chiudo la porta e urlo]
Il vento più forte che l’ha attraversato (a cosa Servono i russi secondo Pietro Sermonti).
Secondo Walter Benjamin «Ci sono pochi narratori che abbiano mostrato, come Leskov, un’affinità così profonda con lo spirito della favola». E questo spirito, secondo Benjamin, ha a che fare con la dogmatica della chiesa greco-ortodossa.
«Una parte importante, in questa dogmatica, è svolta, com’è noto, dalle teorie di Origène, respinte dalla chiesa romana, sull’apocatàstasi: l’ingresso di tutte le anime in Paradiso: Leskov era molto influenzato da Origène. In armonia con la fede popolare russa, egli interpretava la risurrezione (più che come una trasfigurazione) come la liberazione da un incantesimo».
Cioè Leskóv, nei suoi racconti, immagina un mondo dove van tutti in paradiso, cioè un paradiso che non sembra neanche un paradiso.
Stasera, alle 18 e 30: clic
Sposati, te ne pentirai; non sposarti, te ne pentirai anche; sposati o non sposarti, ti pentirai d’entrambe le cose; o che ti sposi o che non ti sposi, ti penti d’entrambe le cose.
SØREN KIERKEGAARD
[Oggi è uscita anche l’edizione negli Oscar degli Scarti, mi sembra]
A cosa serve la letteratura russa? Ecco la domanda a cui lo scrittore Paolo Nori cerca di rispondere in questo nuovo podcast, prodotto da Chora Media, disponibile da oggi in anteprima esclusiva per i clienti TIM sull’app MyTIM.
Un’esplorazione che attraversa il tempo e lo spazio: dalle strade di Pietroburgo, che ospitano le case dei più celebri autori russi, alla provincia di Parma, dove Nori è cresciuto e ha cominciato a leggerli, fino alle storie e alle parole degli autori stessi, alla Divina Commedia, e alle testimonianze di altre persone cui la letteratura russa ha cambiato per sempre la vita e di qualcuno a cui non l’ha cambiata e non la cambierà.
Gli episodi di “A cosa servono i russi” usciranno su tutte le principali piattaforme audio gratuite martedì 11 marzo.
[Oggi esce anche, per il clienti Tim, un nuovo podcast che si intitola A cosa servono i russi (dall’11 marzo su tutte le piattaforme)]
Noi, mi ha detto il responsabile della cultura della Gazzetta di Parma, a noi ci interessa se vuoi collaborare con la pagina della cultura della Gazzetta di Parma tre pezzi al mese puoi scrivere quello che vuoi, pertanto, mi ha detto.
Certo, mi ha detto, devi considerare che scrivi su un giornale con una proprietà precisa e identificata, anche se scrivendo nella pagina della cultura sarai abbastanza libero, mi ha detto, potrai godere di una libertà a trecentoquaranta gradi.
A trecentoquaranta gradi, gli ho detto io.
A trecentoquaranta, mi ha detto lui.
Che non è trecentosessanta, mi ha detto, però, piuttosto che niente, come dicono a Parma, è meglio piuttosto, mi ha detto.
[Esce oggi l’Oscar Mondadori di Si chiama Francesca, questo romanzo]